Dite a Giovanni Sartori di smetterla, per il suo bene…

martedì, 18 giugno 2013

Giovanni Sartori sostiene da anni la tesi della non integrabilità dei musulmani nella società italiana e europea, destinate a soccombere all’egemonia islamica o a respingerla come corpo estraneo. Inoltre, l’illustre scienziato politico conoscitore delle due sponde dell’Atlantico ha scritto più di un saggio critico sulla non applicabilità del modello multiculturalista di matrice Usa alla nostra penisola.
Personalmente, pur non essendo laureato e quindi dal suo punto di vista non avendo diritto di confrontarmi con lui, ho più volte recensito e criticato questi suoi lavori (visto che leggerli non ce l’ha proibito): financo me ne sono dissociato, pur sapendo di lasciarlo indifferente. Oggi apprendo che per accostarsi alla sua figura prestigiosa non mi sarebbe bastata neanche una laurea in oculistica, quella detenuta da Cécile Kyenge, da lui svillaneggiata perchè tale laurea certificherebbe l’inadeguatezza della ministra sulle materie di cui egli si sente un luminare. Pazienza se per esperienza personale e scelta militante la Kyenge s’è occupata di problematiche dell’immigrazione assai più del professore esperto di sistemi elettorali (nei giorni scorsi s’è offeso a morte pure con Panebianco, Barbera e Parisi che si sono dimenticati di chiedergli una sottoscrizione al loro appello pro- elezione diretta). Spiace che Sartori si lasci trascinare dalla sua medesima prosopopea nella trappola de “La Zanzara”, senza rendersi conto di lasciare per strada quello humour con cui pure in passato mitigava felicemente la sua vanità. Chi gli sta vicino e gli vuole bene, gli dica di smettere. Io non posso perchè, ripeto, non sono laureato.

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