Un ex sacerdote svela i nomi dei preti pedofili del Vaticano

mercoledì, 26 giugno 2013

Don Patrizio Poggi, un sacerdote romano condannato a 5 anni di carcere per abuso su minori, ha deposto l’8 marzo davanti ai inquirenti svelando l’esistenza di un’organizzazione dedita allo sfruttamento della prostituzione, in particolare minorile, all’interno della Curia e delle parrocchie della capitale italiana. L’ex parroco del San Filippo Neri di Roma si è recato presso il Noe dei Carrabinieri, guidato dal colonnello Sergio Di Caprio, noto come  “Capitano Ultimo”, per aver sentito il dovere di tutelare la Santa Chiesa e la comunità cristiana. La testimonianza dell’ex sacerdote è stata rafforzata dalla presenza di altre cinque persone: monsignor Luca Leorusso, 51 anni, consigliere di nunziatura apostolica, don Marco Valentini, vicario presso la parrocchia Sant’Andrea Avellino a Roma. L’ex viceparroco si fa accompagnare anche dal comandante del XVI gruppo della Polizia di Roma Capitale (Marco Giovagnorio) e da altri due vigili urbani.

Nella testimonianza davanti ai carabinieri don Patrizio Poggi rivela l’esistenza di un’organizzazione che assolda giovani, in prevalenza dell’Est Europa e spesso minorenni, pagati fino a 500 euro per incontri sessuali con prelati appartenenti alla Curia ed alle parrocchie romane, svolti nelle chiese di Roma Nord. I ragazzi sono adescati in alcuni locali, come il Twink di Roma, vicino alla stazione Termini, in discoteche o saune gay. Anche i poveri che chiedono aiuto alla parrocchia vengono utilizzati per fini di prostituzione. Un altro pilastro dell’organizzazione è un’agenzia per modelli ed attori che oltre a svolgere la sua attività offre a chi cerca fortuna nel campo dello spettacolo la possibilità di incontri sessuali retribuiti. L’organizzazione è guidata da un ex carabiniere, G.B., che dimora presso una cappella a La Pisana. Il suo lavoro è coadiuvato dal titolare dell’agenzia sopracitata, ed un’altra persone le cui iniziali sono state coperte dagli omissis, nei verbali pubblicati oggi dal “Fatto Quotidiano.”

“L’ex carabiniere, unitamente a omissis e omissis. (un uomo di circa 40 anni il quale dovrebbe avere una agenzia di modelli e attori in Roma) presentano ai su citati clienti i ragazzi che ingaggiano in maniera disparata, i quali esercitano poi la prostituzione dando compensi ai ragazzi ed ai promotori. L’ingaggio dei ragazzi da parte dei tre avviene essenzialmente utilizzando la disperazione e l’assenza di mezzi di sostentamento che caratterizzano la loro condizione sociale”. I nomi dei clienti fatti dall’ex sacerdote sono  Don G. F., Don R. C., Don N. C., Monsignor N. F. ,monsignor N. T., Don L. L., Don G. V., Don D. R., Mons. F. C. Si tratterebbe di quattro parroci in carica in altrettante parrocchie di Roma ovest e nord; due ex parroci; il segretario particolare di un cardinale importante; un cappellano militare; un insegnante di religione già coinvolto in un’indagine; e poi un monsignore con un ruolo importante nel Cerimoniale.

 

Don Poggi, sottolinea il “Fatto”, è un prete condannato a 5 anni per abusi su minori, che è ancora sospeso a divinis dalla Congregazione della Fede. La sua rabbia contro il Vaticano potrebbe averlo spinto a fare queste accuse. Come rimarcano sia il quotidiano diretto da Antonio Padellaro che il “Corriere della Sera”, i magistrati hanno aperto un’indagine sulla denuncia dell’ex sacerdote, alla luce della gravità dei reati.”  Molti sacerdoti sono stati sentiti a verbale e alcuni pedinamenti avrebbero dato esito positivo. Sono accuse gravi che il pm Maria Monteleone e i carabinieri del Nucleo investigativo guidati dal colonnello Lorenzo Sabatino vogliono riscontrare in fretta. In un senso o nell’altro”. Al momento tre persone sono state iscritte nel registro degli indagati, ma nessuna di loro è un sacerdote.

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