Il congresso di Syriza

giovedì, 11 luglio 2013

In questi giorni si sta svolgendo il congresso fondativo di Syriza, la formazione guidata da Alexis Tsipras arrivata seconda alle ultime elezioni greche, e maggior forza d’opposizione al governo Samaras, appoggiato dai conservatori di Nea Dimokratia e dai socialisti del Pasok. L’acrononimo di Syriza  significa Coalizione della Sinistra- Fronte sociale unitario, un nome che già fa intuire le numerose forze che hanno formato questo cartello elettorale. Il progetto del leader Alexis Tsipras è unirle in una sola forza politica, che possa lanciare la sfida ai conservatori di Samaras, per conquistare così il possibile primato nella politica greca. Syriza riunisce le numerose forze che si muovevano a sinistra del Pasok, che ora sono avanzate a dismisura dopo il crollo dei socialisti riformisti causato dal loro sostegno alle politiche di austerità della Troika.

La linea unitaria proposta da Tsipras sembra raccogliere consenso, e lo scioglimento delle 491 organizzazioni che hanno formato Syriza appare un compito realizzabile. Finora solo una di queste, DIKKI, il movimento democratico sociale, formazione di tradizione socialdemocratica, si è opposta a questa proposta. Al congresso la linea del leader Tsipras, che proviene da Synapsismos, la più grande formazione del cartello di Syriza, appare maggioritaria; la mozione alternativa, portata avanti da Panayiotis Lafazanis, ha finora raccolto un consenso marginale. Il supporto al giovane leader è stato evidenziato dallo scioglimento di Synapsimos, avvenuto all’inizio del congresso, che si concluderà sabato prossimo, nel quale sarà votato lo statuto del nuovo partito.

Tsipras spera che il congresso possa consolidare il nuovo ruolo assunto dalla sinistra cosiddetta radicale all’interno dello schieramento politico greco. Dopo il collasso del Pasok una parte significativa dell’elettorato fedele ai socialisti negli ultimi decenni si è rivolto verso la protesta anti austerità di Syriza, che ora però dovrà trovare proposte incisive capaci di raccogliere il vasto dissenso nei confronti del governo Samaras. La recente rottura della maggioranza a sostegno dell’esecutivo greco, con l’addio di Dimar, ha reso possibile anche un ricorso anticipato alle urne, visto che ora Nea Dimocratia e Pasok dispongono di soli tre seggi di maggioranza.

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