Il silenzio del governo francese sul futuro della Tav Torino-Lione

venerdì, 12 luglio 2013

Il governo francese guidato da Jean-Marc Ayrault ha presentato nei giorni scorsi il programma degli investimenti per il futuro, PIA, relativo alle opere ferroviarie che la Francia realizzerà nei prossimi decenni. L’Alta Velocità, come rimarca Le Monde, viene frenata dall’esecutivo transalpino, che ha suddiviso i futuri investimenti in opere prioritarie, da realizzare entro il 2030, ed infrastrutture invece destinate ad un orizzonte temporale ancora più lontano. Il premier transalpino ha precisato che l’esecutivo non volterà le spalle alla ferrovia veloce, ma che le nuove opere saranno valutate a seconda della sostenibilità finanziaria, come indicato dal rapporto Duron, base del PIA. Tra queste infrastrutture c’è anche la linea Tav Torino-Lione. Il governo italiano ha licenziato nelle settimane scorse il trattato firmato con la Francia per la sua realizzazione, ma a quanto si legge nel PIA e nel rapporto Duron il futuro dell’infrastruttura rimane molto incerto.

Il sito del settimanale Politis, legato ad Attac e a Le Monde Diplomatique, traccia un’analisi del programma degli investimenti ferroviari che mette più di un dubbio sulla reale intenzione della Francia di porre in essere la nuova Tav di collegamento con il nostro paese. Nel rapporto “Mobilité 21” redatto dalla commissione guidata dal deputato socialista  Philippe Duron la Tav viene infatti esclusa dalle opere prioritarie, alla luce delle ristrettezze finanziarie. Il rapporto infatti indica alcune opere ad Alta Velocità da costruire con i fondi disponibili da qui al 2030, e tra queste la Torino-Lione viene esclusa. A pagina 57 del documento, gli autori del rapporto Duron rimarcano come la saturazione della linea, la condizione per la costruzione della Tav di collegamento tra Italia e Francia, potrebbe non verificarsi prima del 2035 o del 2040. Di conseguenza, l’opera viene classificata come non prioritaria, e come tale potrebbe non ricevere fondi per la sua realizzazione nei prossimi anni. Finanziamenti che saranno erogati per altre infrastrutture.  A pagina 41 viene inoltre rimarcato come le risorse a disposizioni per la costruzione di nuove linee ferroviarie sono limitate – circa 30 miliardi di euro – e un progetto come la Torino-Lione rischierebbe di drenarne troppe.

Il settimanale Politis rimarca l’ambiguità del governo francese sul punto, che ha preferito tacere sul destino dell’opera, contraddicendo le sue dichiarazioni. Se Ayrault dovesse essere coerente con l’impostazione della commissione Duron, le chance di realizzazione della Torino-Lione sarebbero davvero ridotte, a meno di non recuperare nuovi finanziamenti piuttosto improbabile considerando le ristrettezze finanziarie di Francia ed Italia. Il silenzio del primo ministro è in contraddizione con la forte difesa dell’opera fatta dopo che la Corte dei Conti francesi ne aveva evidenziato l’eccessivo costo. I dubbi sul futuro della Tav rimangono, e per far pressione su Parigi il consiglio regionale della Rhône-Alpes ha organizzato nei giorni scorso un evento per rilanciare il futuro della Torino-Lione. I fautori del collegamento ad Alta Velocità tra i due paesi confidano nella duplice approvazione del trattato, che al momento è in esame presso la commissione Esteri dell’Assemblea nazionale francese.

 

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