Lo sfottò di Gian Antonio Stella sul “Corriere della Sera” suonerà come un campanello d’allarme per Matteo Renzi: che a furia di comunicare brillantemente il nostro abbia cominciato a stufare? Lo ascolteremo di nuovo stasera in tv da Mentana, ma c’è ben poco di nuovo da scoprire sul suo conto. Nel corso dei mesi trascorsi il sindaco di Firenze ha trasmesso una quantità di messaggi talmente contraddittori da renderne inaffidabile il profilo. Fu il primo, non dimentichiamolo, in polemica con Bersani, a sollecitare come inevitabile l’accordo di governo con Berlusconi. Quando ora sfotte Letta per la sua necessità di dialogare con Schifani e Brunetta, dunque, sta solo facendo il furbo: perchè se Berlusconi lo avesse accettato forse al posto di Letta ci sarebbe proprio lui. Altrettanto ondivago è stato a proposito del Pd: serve o non serve? Vuole guidarlo o snobbarlo?
E se il formidabile comunicatore rimanesse imprigionato nel suo medesimo groviglio verbale? Oggi lo troviamo alla testa degli antigovernativi (evviva), ma domani? Vatti a fidare…