La rabbia contro la festa per i 100 anni di Erich Priebke

lunedì, 22 luglio 2013

Tra una settimana, il 29 luglio, l’ex capitano delle SS Erich Priebke festeggerà il suo centesimo compleanno. Priebke, condannato all’ergastolo per aver pianificato ed organizzato il massacro delle Fosse Ardeatine, dovrebbe organizzare una festa in occasione del compimento dei 100 anni. Così era accaduto nel 2003, quando l’ex capitano delle SS aveva festeggiato i 90 anni con una grande cerimonia con centinaia di invitati da vari paesi, tra i quali c’era anche l’ex sottosegretario all’Interno e deputato di Forza Italia Carlo Taormina. Il “Corriere della Sera” di oggi lunedì 22 luglio rivela come vari amici italiani di Priebke starebbero pensando ad un’altra occasione conviviale nel quale festeggiare i 100 anni del “capitano”, come viene chiamato colloquialmente l’ufficiale delle SS che sconta l’ergastolo ai domiciliari.

Come riporta il “Corriere”, “Paolo Giachini, il suo avvocato, vuol mantenere il massimo riserbo. Non si riesce ancora a sapere se sarà una cosa in grande o una cena per pochi intimi. Bocche cucite nel giro ristretto dei conoscenti: lo scrittore Roberto Mancini, il filosofo evoliano Nicola Cospito ed è muto anche Giovanni, fioraio della Balduina, assiduo frequentatore dell’appartamento alle spalle di piazza Irnerio”. Per evitare fughe di notizie sulla festa, che potrebbero provocare l’organizzazione delle contestazioni, il legale di Priebke avrebbe interrotto nelle ultime settimane le sue frequenti visite alla casa dell’ex capitano delle SS. Mario Merlino, conosciuto come “Professore nero” per il suo passato neofascista ed intimo di Priebke, rivela come l’ufficiale dell’esercito nazista stia gradualmente perdendo la memoria, e si stia avvicinando al cristianesimo nella fase finale della sua vita.

L’ergastolo ai domiciliari consente a Priebke numerose uscite, e frequenti incontri con una rete di amici e sostenitori che rimarcano come l’ex capitano delle SS fece solo il suo dovere. Il professor Merlino dice al “Corriere della Sera” che  “il Capitano è rimasto l’ultimo prigioniero della II Guerra Mondiale e con questo spirito sarà festeggiato. Ma io non credo di partecipare, nessuno mi ha ancora telefonato”. La notizia della possibile festa ha scatenato la reazione delle associazioni delle vittime delle Fosse Ardeatine e della comunità ebraica romanda. Come riporta il quotidiano di Via Solferino, Angelo Sermoneta, 65 anni, leader dei Ragazzi del ’48, la storica associazione di via Reginella dei duri e puri della comunità ebraica romana annuncia una protesra. ” Quel giorno, forse, qualcosa combineremo. I nostri giovani, soprattutto, sono sempre i più pronti a mobilitarsi. Ma Priebke purtroppo non si è pentito e non si pentirà mai e anzi da sempre qui in Italia viene trattato coi guanti bianchi. Passeggia con la scorta, va al parco, pranza al ristorante. Vive una vecchiaia serena, lui che invece la negò a tanti. L’augurio che gli faccio—aggiunge amaro l’avvocato Sebastiano Di Lascio, rappresentante dell’Anfim, l’associazione delle Famiglie dei Martiri — è che almeno al centesimo compleanno si renda conto di tutto il male commesso e trovi il coraggio di chiedere perdono”.

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