Dalemiano e Renziano: la realpolitik di Nicola Latorre

giovedì, 25 luglio 2013

Lo spirito del tempo che attanaglia il Pd è ben riassunto nell’intervento di Nicola Latorre pubblicato oggi dall'”Unità”. Navigatore a vista della realpolitik italica, colui che fu uno dei più stretti collaboratori di D’Alema e tuttora impersona l’aggregazione post-Pci sopravvissuta alle traversie degli anni, propone di accantonare gli indugi e incoronare Matteo Renzi nuovo leader del Partito Democratico. Il suo ragionamento pare dettato dal buon senso: Renzi è il più forte, con lui si può vincere, e allora cosa aspettiamo a accodarci pure noi che fino a ieri lo abbiamo contrastato? Un aggiornamento al 2013 della realpolitik d’antico conio, rispettabile ma per sua natura subalterna. Sempre con l’illusione di egemonizzare in seguito l’uomo forte del momento.
Colgo l’occasione per riferire il dilemma confidatomi in privato da un parlamentare Pd già bersaniano nei giorni scorsi: “Siamo incerti su quale sia la tattica da seguire. Meglio puntare a una candidatura alternativa a Renzi, pur sapendo che ha scarse possibilità di successo, per tentare fino all’ultimo di spingere Renzi alla rinuncia; oppure votare tutti compattamente per Renzi per poi fargli opposizione dall’interno?”. Ahimè, che triste dilemma…

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