La solita brutta storia del giudice e del giornalista

mercoledì, 7 agosto 2013

Per accenni e recriminazioni, il magistrato di Cassazione Antonio Esposito ci racconta la solita brutta storia del giudice e del giornalista. Dal che si deduce che il cronista de “Il Mattino” che stavolta, nell’intervista, non lo ha servito di barba e capelli esattamente come di suo gusto, svolgeva la medesima funzione di servizio da decenni. “Sono io che l’ho aiutato a diventare giornalista”… “Ci conosciamo da 35 anni”… “Da lui non me la sarei mai aspettata”…
Pessime frasi, pessimi costumi, pessimo giornalismo. Con le interviste in cui il cronista riferisce addomesticato ciò che è venuto a sapere. Con il giudice che adopera sempre lo stesso megafono personale dopo ogni sentenza importante. Pessima figura per entrambi, ma anche per i direttori di giornale che incoraggiano questi legami impropri con le fonti delle notizie, da cui dovrebbero mantenersi indipendenti.

I commenti sono chiusi.

I commenti di questo blog sono sotto monitoraggio delle Autorità. Ti preghiamo di mantenere i toni della discussione entro i limiti di buona educazione e netiquette in essere come regole del blog. Inoltre usa con moderazione i seguenti comandi di formattazione testo.