A Taranto un tumore ogni diciotto abitanti nelle zone a fianco all’Ilva

lunedì, 2 settembre 2013

Un tumore ogni diciotto abitanti nei quartieri di Taranto che si trovano a fianco dell’Ilva, mentre in tutta la città ci sono quasi novemila persone con l’esenzione dai ticket per questo tipo di malattia. E’ la denuncia di Peacelink, associazione ambientalista, che si basa sui dati ufficiali dell’Asl, che segnalano una percentuale di patologie tumorali superiore alla media, sopratutto nelle zone circostanti l’impianto siderurgico. Come riportato sul sito di Repubblica, ” per Peacelink, “nel distretto sanitario 3, che comprende i quartieri più vicini all’area industriale (quartiere Tamburi, Paolo VI, Città vecchia e parte del Borgo), c’è un malato di cancro ogni 18 abitanti. Per la precisione, 4.328 malati su 78mila abitanti”. Invece, in base ai dati citati, “nei restanti quartieri, quelli più lontani dalle industrie, c’è un malato di cancro ogni 26. Infatti nel distretto sanitario 4 che comprende il resto della città – affermano gli ambientalisti – vi sono 4.588 malati di tumore su 120mila abitanti. Ovviamente – si afferma ancora – tali dati non possono calcolare tutti coloro che potrebbero avere un tumore latente o non diagnosticato”.

La pubblicazione dei dati fornita da Peacelink si conclude con una forte accusa al sindaco di Taranto, Ippazio Stefano, un dottore, per non aver compiuto una simile ricerca, così come l’associazione degli ambientalisti chiede all’Ordine dei Medici di approfondire il significato di questi dati. Sul sito del “Corriere della Sera” Carlo La Vecchia, responsabile del dipartimento di epidemiologia dell’Istituto Mario Negri e docente dell’Università degli Studi di Milano, fornisce un’interpretazione non allarmistica di questi dati. ” he in Italia una persona su 20 abbia, o abbia avuto un tumore, mi sembra un dato abbastanza ragionevole. I tumori nuovi in Italia sono nell’ordine di 350-400 mila ogni anno (incidenza, ndr), e la sopravvivenza ormai è superiore al 50%. La prima variabile di cui tener conto è quella dell’età, dove la popolazione è più anziana, come per esempio in Liguria, si ha un tasso di prevalenza maggiore. Quella di Taranto è una prevalenza intorno al 25%, e probabilmente è analoga anche altrove: in Italia sarebbe intorno ai 3 milioni di persone. Il problema dell’Ilva resta comunque quello che i tumori attuali non possono essere attribuiti alle esposizioni attuali – sottolinea La Vecchia – Sia che siano associati alle esposizioni ambientali sia che non lo siano, quei valori vanno riferiti al passato. Sempre con due cautele da far presente: l’età e l’ eventuale indice di deprivazione» collegato al contesto in cui vivono i malati”.

 

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