Il movimento per la Costituzione di Rodotà e Landini

lunedì, 9 settembre 2013

Ieri si è svolto a Roma la prima assemblea del movimento lanciato da Stefano Rodotà e Maurizio Landini. Il giurista ed il segretario della Fiom hanno presentato un documento, “La via maestra”, che è stato firmato anche da don Luigi Ciotti, da Gustavo Zagrebelsky e da Lorenza Carlassarre, la costituzionalista dimessasi polemicamente dal comitato dei saggi che dovrebbe proporre la modifica della Carta. Ed è proprio la Costituzione la via maestra indicata da Rodotà e da Landini comela traccia da seguire per il percorso che porti ad un nuovo soggetto politico. Come rimarca lo stesso Rodotà all’Huffington Post, “la domanda c’è, le modalità le vedremo man mano”. Il movimento ha già organizzato la manifestazione a difesa della Costituzione svoltasi il 2 giugno scorso a Bologna, mentre il 12 ottobre ci sarà un altro grande evento di mobilitazione per chi vuole difendere i principi ed i valori sanciti dalla nostra carta.

Nell’assemblea, svoltasi al Centro Congressi Frantani di Roma, sono intervenute varie personalità. Molto forte è stato l’applauso ricevuto da Paolo Flores D’Arcais, che ha criticato il PD ed il suo futuro leader Matteo Renzi, rimarcando come la più grande vittoria del Thatcherismo sia stata proprio la sinistra centrista incarnata dalla Terza via dell’ex premier laburista. La costruzione di un’alternativa politica è uno dei possibili esiti di questo movimento, ma come rimarca Rodotà, “non vogliamo ripetere gli errori di esperienze negative come la Sinistra Arcobaleno o Rivoluzione Civile. Servire su un piatto la struttura organizzativa sarebbe letale, intempestivo e autoreferenziale – continua – ora si tratta di creare una massa critica: questa non è un’operazione di minoranza e non è la zattera che offre rifugio ai fuoriusciti da altri movimenti o partiti. Va costruita una democrazia davvero partecipata: la democrazia non è solo Facebook”. Landini la chiama “operazione culturale, non politica”. E con chi insiste su eventuali sbocchi elettorali, sottolinea: “Vanno ricostruiti i canali della partecipazione perché, se da 20 anni abbiamo Berlusconi, non è colpa sua, ma degli altri. Però la soluzione non sta nella creazione dell’ennesimo partito: noi non vogliamo ricreare la sinistra e noi non siamo contro qualcuno. Piuttosto vogliamo essere uno strumento di pressione sui partiti. Chi vuole può agire con noi, ma questo è il momento della responsabilità, non dell’appartenenza”.

Ecco un video dell’assemblea di ieri tratto dal sito di Repubblica.

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