La prima mostra sull’Olocausto emoziona la Cina

giovedì, 12 settembre 2013

“Auschwitz, il campo della morte” è la prima mostra sulla tragedia dell’Olocausto organizzata nella Repubblica popolare cinese. Per la prima volta un museo di Pechino ha ospitato alcuni documenti che mostrano i crimini nazisti, responsabili della morte di oltre un milione di persone nel solo campo di sterminio polacco. Più di 70 mila persone in meno di due mesi si sono recate ad “Auschwitz, il campo della morte”, acquisendo così i dettagli di una tragedia imparata di sfuggita sui banchi scolastici. Li Zongyuan, uno dei curatori della mostra, rimarca all’AFP come molti visitatori siano rimasti colpiti dal fatto che i nazisti abbiano mandato nelle camere a gas sia le donne che i bambini. “Per i cinesi i crimini di guerra più gravi sono quelli compiuti dai giapponesi durante la seconda guerra mondiale, che consistevano negli stupri sistematici delle donne, e nell’utilizzo del gas per uccidere i civili”.  Hu Dekun, vice direttore di una società storica specializzata nello studio della seconda guerra mondiale, evidenzia ad AFP come durante il loro percorso educativo la stragrande maggioranza dei cinesi non ha possibilità di conoscere in modo approfondito i crimini contro l’umanità commessi dal Terzo Reich hitleriano. “Anche all’università le vicende del conflitto bellico successe in Europa non sono insegnate in modo particolareggiato”, sottolinea lo storico Hu.

Lo scopo della mostra è cambiare la percezione dell’Olocausto in Cina, diffondendo così fatti storici rilevanti per lo più ignorati. Un dato evidenziato dai pochi cinesi che si sono recati ad Auschwitz l’anno scorso, circa 7 mila. Secondo Li questo numero contrasta rispetto all’imponente mole di turisti che ogni anno visitano l’Europa. La mostra di Pechino enfatizza il ruolo storico di una delle maggiori città della Repubblica popolare, Shanghai, nell’ospitare migliaia di ebrei fuggiti dalle persecuzioni naziste che insanguinavano il Vecchio Continente. Allo stesso tempo vengono celebrate le gesta di He Fenghan ,un diplomatico cinese attivo a Vienna che salvò migliaia di ebrei concedendo loro passaporti cinesi tra il 1938 ed il 1940. Alcuni visitatori della mostra hanno ammesso di aver saputo dei crimini nazisti grazie ad alcuni film, come “La grande fuga” con Steve McQueen, e hanno rimarcato la differenza tra il comportamento dei tedeschi rispetto ai giapponesi. Particolarmente apprezzato è stato il gesto compiuto dall’ex cancelliere Willy Brandt, che si inginocchiò nel Ghetto di Varsavia per chiedere scusa per le atrocità commesse dal suo popolo pochi decenni prima.

 

 

 

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