Le tante nuove tasse dei prossimi mesi

lunedì, 16 settembre 2013

Dopo il significativo aumento della pressione fiscale deciso dal governo Monti con il decreto Salva Italia, il prossimo anno si aprirà con i numerosi incrementi delle tasse indirette deciso dall’esecutivo guidato da Enrico Letta. La crescita dell’imposizione fiscale avviene principalmente tramite le tasse sui consumi, anche se a livello locale già crescono le addizionali sul reddito delle persone fisiche. Sul sito de “Il Sole 24 Ore” è presente una fotogallery che mostra tutti gli aumenti delle tasse che gli italiani affronteranno a partire dalle prossime settimane. Si inizia il 14 ottobre del 2013, con l’incremento delle tasse sugli alcolici. Per quanto riguarda la popolare birra,  l’imposta cresce da 2,33 a 2,66 euro per ettolitro e grado il 1° ottobre, per passare poi a 2,70 da inizio 2014. Tenendo conto dell’Iva, che a sua volta grava sull’accisa, il rialzo è del 33%.Gli incrementi riguardano anche i prodotti alcolici intermedi e l’alcol etilico. Per le bevande con gradazione inferiore ai 22 gradi, vino escluso, il prelievo aumenta da 68,51 a 77,53 euro ad ettolitro, mentre per l’etanolo l’incremento è superiore ai 100 euro ad ettolitro, da 800 a più di 900 euro. Il rincaro così forte sugli alcolici è una delle principali coperture del recente decreto scuola. Il decreto Lavoro porterà invece all’aumento delle tasse sulle sigarette elettroniche, che avranno un’imposta di consumo pari al 58,5%.

Altro decreto, questa volta il finanziamento dei cosiddetti “eco-bonus”, altro rincaro. Per coprire gli sgravi fiscali sulle ristrutturazione a fini di risparmio energetico l’aliquota fissa sui distributori automatici salirà dal 4 al 10%. Il decreto scuola ha invece previsto come altra fonte di finanziamento l’aumento dell’imposta di registro, che passerà da 168 a 200 euro. Tra le nuove imposte del 2014 poi ci sarà la “Service Tax”, che unificherà l’Imu sulla casa e la Tares sui rifiuti. Oltre ai proprietari di immobili, è probabile che pagherà la nuova tassa anche chi vive in affitto. Molti italiani invece sconteranno dal marzo prossimo l’aumento delle addizionali Irpef deciso da molte amministrazioni locali. Finora ben 569 comuni hanno deciso o di far pagare per la prima volta l’addizionale, oppure di ritoccarla verso l’alto. L’aumento della pressione fiscale arriva con la riduzione delle detrazioni: il decreto Imu ha ridotto i bonus sulle polizze assicurative vita ed infortuni. Sulle tasche degli italiani pesa inoltre l’incognita dell’aumento dell’Iva. L’aliquota dell’imposta sui consumi dovrebbe crescere dal 21 al 22%, se il governo Letta non troverà i fondi per coprire il mancato gettito di questo incremento già previsto dal passato esecutivo per il mese di luglio scorso. Un ulteriore rinvio di qualche mese, però, si potrebbe accompagnare a una revisione – da attuare con la legge di stabilità – degli attuali “panieri” vale a dire dei beni e dei servizi a cui si applicano le aliquote agevolate (4% e 10%), che potrebbe scattare proprio dal 1° gennaio.

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