Tav, affari e politica: sono troppi gli interessi opachi

lunedì, 16 settembre 2013

L’arresto con l’accusa di corruzione di Maria Rita Lorenzetti, ex presidente della Regione Umbria, e di altre cinque persone per fatti relativi alla tratta di Firenze dell’Alta Velocità, suona come una riconferma dell’ambiguo, opaco rapporto tra affari e politica nel nostro paese. Anche in Val di Susa, come è noto, si parla di interessi forti del mondo della cooperazione “rossa” nei cantieri Tav. Nel caso della Lorenzetti, è rimarcevole il suo passaggio dalla guida della regione alla presidenza della società Italferr attiva nel settore ferroviario. Di per sè non è certo un reato, ma segnala una contiguità già vissuta a Sesto San Giovanni nella cerchia di Filippo Penati e in Puglia, in Liguria e altrove, tutta interna alla galassia dalemiana, di cui la stessa Lorenzetti è un’esponente. Non smetteremo mai di chiedere ai dirigenti del Pd di quest’area politica di procedere a un discorso di verità, senza reticenze, sulle commistioni improprie fra corrente politica, pubblica amministrazione e mondo delle imprese. Le intercettazioni telefoniche del banchiere Mussari, pubblicate nei giorni scorsi, evidenziavano la medesima trasversale prassi di scambio di favori impropri. Cosa aspettate a dire qualcosa?

I commenti sono chiusi.

I commenti di questo blog sono sotto monitoraggio delle Autorità. Ti preghiamo di mantenere i toni della discussione entro i limiti di buona educazione e netiquette in essere come regole del blog. Inoltre usa con moderazione i seguenti comandi di formattazione testo.