Boicottare i supermercati che vendono prodotti agricoli ottenuti da sfruttamento schiavistico in Puglia: è la proposta di Yvan Sagnet, il migrante che guidò nel 2011 la sollevazione contro il capolarato nelle campagne salentine di Nardò. Sagnet è diventato un delegato sindacale della Cgil, ed oggi ha lanciato una campagna per denunciare le condizioni disumane dei braccianti impiegati nei campi di raccolta dei pomodori o delle angurie della Puglia. “”L’unica cosa da fare è il boicottaggio nei confronti di quei supermercati che vendono prodotti raccolti dagli schiavi nelle campagne pugliesi. Facciamo i nomi, si tratta di Auchan, Lidl, Carrefour e anche Coop, tutte grandi catene che hanno sui loro scaffali questi prodotti, ma c’è una contraddizione perché nei loro codici etici affermano chiaramente al rispetto dei diritti umani e dei lavoratori. Queste aziende stanno prendendo in giro i consumatori”, ha dichiarato Sagnet a Repubblica.it.
Lo sfruttamento schiavistico dei migranti è tornato d’attualità dopo una reportage della TV pubblica francese, che ha mostrato le drammatiche condizioni di lavoro alle quali sono sottoposti coloro che raccolgono prodotti ortofrutticoli nelle campagne pugliesi. “Cash Investigation”, il programma di France 2 che è una versione transalpina della nostra “Report” della Gabanelli, ha mostrato il significato della schiavitù moderna. I giornalisti francesi, come si vede nel filmato, hanno raccontato ciò che succede nelle campagne di Foggia, in cui proprietari di grandi aziende agricole, che esportano i loro prodotti in mezza Europa, sfruttano il lavoro nero e riducono in condizioni di schiavitù decine di africani, bulgari e polacchi. Le telecamere di “Cash Investigation” hanno mostrato il “Grande Ghetto”, la bidonville dove vivono circa 3 mila braccianti alle porte di Foggia, in condizioni disumane. Come rimarca Repubblica, l’inchiesta coinvolge Auchan, Lidl, Carrefour e le altre più grandi catene di ipermercati a livello europeo. Grandi marchi dotati di codici etici lunghi decine di pagine, come quello di Auchan Italia in cui si sottolinea «il rispetto dei diritti umani e dei lavoratori». Parole però smentite dai fatti, e che hanno portato alla proposta di boicottaggio lanciata da Sagnet, che è stata accolta anche da alcuni assessori della Puglia.