La Merkel e la Kraft, le due donne leader della Germania delle grandi intese

lunedì, 21 ottobre 2013

A quasi un mese dalle elezioni in Germania si è arrivati ad un passaggio decisivo per la nascita del nuovo governo. La Spd, dopo alcune settimane di dibattito interno molto aspro, ha detto sì alle trattative per formare un governo con la Cdu di Angela Merkel. I socialdemocratici hanno convocato un congresso straordinario nel quale i 200 delegati convenuti hanno approvato con una chiarissima maggioranza l’ipotesi di formare una grande coalizione con i tradizionali rivali del centrodestra tedesco. Le trattative per trovare un accordo programmatico potranno essere anche molto lunghe – il presidente del partito Gabriel ha ironizzato rimarcando come anche Natale possa andare bene – e dovranno essere ratificate da un referendum interno tra gli iscritti. Un passaggio che rimane ancora complicato, anche se lo schieramento compatto dei leader socialdemocratici in favore dell’alleanza con la Cdu  e la mancanza di credibili alternativi politiche lo rendono meno difficile di quanto appariva il mattino successivo alle elezioni.

Il sì decisivo alla grande coalizione è arrivato da Hannelore Kraft. La ministro presidente del Nordreno-Vestfalia, il più grande stato della Germania con i suoi 18 milioni di abitanti, ha ormai assunto la leadership de facto della Spd sin dalla sua trionfale rielezione del 2012. La Kraft si era spesa molto subito dopo il voto contro l’ipotesi della grande coalizione, anche per un proprio tornaconto elettorale. L’anno prossimo ci saranno le elezioni comunali del suo Bundesland, e l’impopolarità della Große Koalition nella base socialdemocratica spaventavano, e spaventano ancora, la ministra presidente del NRW. Angela Merkel però non accetterebbe mai di governare con un esecutivo di minoranza, e l’ipotesi di nuove elezioni federali terrorizza ancora di più la leadership della Spd, che potrebbe subire una sconfitta ancora più secca visto il vasto apprezzamento della cancelliera. Sullo sfondo delle titubanze della Kraft c’è anche la possibilità che sia lei la candidata cancelliere nel 2017: una Spd stremata da quattro anni di governo Merkel renderebbe assai meno interessante quest’ipotesi, al momento la più credibile visto che nella socialdemocrazia tedesca non c’è nessuno leader cosi forte e popolare come la ministra presidente del più popoloso Bundesland tedesco. La Spd della Nordreno-Vestfalia di Hannelore Kraft era stata la sezione regionale che praticamente aveva modellato il programma elettorale di Peer Steinbrück, sciogliendo i nodi più controversi. Nella richiesta di salario minimo a 8,50 euro l’ora così come rafforzamento degli investimenti nell’istruzione posti ad Angela Merkel si nota la parola decisiva della ministra presidente del NRW. Al vertice della Germania, il paese più importante d’Europa, ci saranno due donne, una alla cancelleria, l’altra alla guida sostanziale del partito alleato, anche se governato da Düsseldorf invece che da Berlino.

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