Bill De Blasio, il nuovo sindaco “comunista” di New York

lunedì, 4 novembre 2013

Il nuovo sindaco di New York City sarà il democratico Bill De Blasio. Il risultato delle elezioni si saprà domani, ma pare impossibile che ci sia un esito diverso rispetto alla vittoria di De Blasio. Il candidato democratico ha un vantaggio  nei sondaggi più che abissale: secondo la media realizzata dal sito Pollster De Blasio conduce con 44 punti di margine sul suo avversario repubblicano Joseph Lhota. L’esponente democratico ha vinto le primarie del suo partito dopo quattro anni da Public Advocate, una figura elettiva che nell’ordinamento italiano starebbe a metà tra il presidente del consiglio comunale ed il difensore civico.Il sicuro successo di De Blasio ha già scatenato la stampa conservatrice. Il New York Post, tabloid di simpatie repubblicane, gli ha dedicato una copertina tacciandolo di comunismo. Il candidato democratico è andato da studente universitario nell’allora Unione Sovietica, ed il suo programma riporterà New York City al socialismo reale, o quasi. Questa è anche l’accusa del Wall Street Journal, quotidiano anch’esso di Ruper Murdoch come il Post. Il foglio finanziario più letto al mondo rimarca come il programma di De Blasio sia stato scritto praticamente da Occupy Wall Street, il movimento di protesta nato nel 2011 che contestava la forte disuguaglianza dell’attuale capitalismo, cristallizzata dalla formula 99% contro l’1% più ricco della popolazione. Il candidato democratico ha spesso utilizzato la formula delle “due città” che vivono all’interno di NYC: una ricca che non è stata toccata dalla crisi, mentre l’altra, composto da poveri e ceto medio, ha un’esistenza sempre più dura. Tra le sue proposte più radicali c’è l’aumento dell’aliquota comunale sui redditi superiori ai 500 mila dollari, maggiori investimenti nelle scuole pubbliche, con contemporaneo stop alla crescita di quelle private convenzionate, le charter school, e nell’edilizia popolare, ed una revisione del salario minimo più favorevole alle richieste dei sindacati. I giornali moderati così come i repubblicani criticano inoltre la sua contrarietà al “ferma e perquisisci”, una delle misure chiave delle “Tolleranza Zero” introdotta da Rudy Giuliani e proseguita da Bloomberg.

La sicura vittoria di De Blasio riporterebbe a sinistra il governo di New York City, dopo vent’anni di dominio prima repubblicano e poi moderato, coinciso con i mandati di Rudy Giuliani e Michael Bloomberg. Due sindaci di centrodestra, nella capitale americana del progressismo. Dal 1992 ad oggi i candidati presidenti democratici hanno sempre ottenuto risultati vicini al 70%, mentre l’anno scorso Barack Obama è stato il primo a superare la soglia dell’80%, già sfiorata dallo stesso presidente così come da John Kerry o Al Gore. Il netto orientamento progressista della Grande Mela si era però scontrato con problemi esplosivi di criminalità, che avevano portato molti elettori democratici a votare nel 1993 per il repubblicano Giuliani. Da allora la situazione nella Grande Mela è oggettivamente migliorata per quanto riguarda la violenza urbana, e di conseguenza è iniziato un lungo dominio conservatore nel governo cittadino, nonostante in questi ultimi anni New York si sia spostata ancora più a sinistra a livello federale.

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