Gridare “al voto, al voto” è solo una confessione della propria inutilità

giovedì, 5 dicembre 2013

Ci avrei giurato: i parlamentari del MoVimento 5 Stelle scatenano una bagarre senza capo nè coda per rivendicare un precipitoso ritorno alle urne, dieci mesi dopo la consultazione precedente. E’ l’unica roba che li eccita: la sfida elettorale. Ne farebbero una ogni due settimane, e pazienza se agli italiani questo tic è venuto a noia, anche perchè si tratta dell’unica attività politica in cui sentono di potercela fare. Fare che cosa? Guadagnare percentuali di voto, seggi, spazio. Nient’altro. A loro andava benissimo votare col Porcellum, ma gli va benissimo anche votare col proporzionale. Tanto i candidati da quelle parti li scelgono insindacabilmente Grillo&Casaleggio e sonotutti intercambiabili, sostituibili, superflui. La verità è che quel loro ripetitivo gridare “al voto, al voto” è solo una confessione della propria inutilità.

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