Un’impropria ramanzina di Scalfari contro Barbara Spinelli

domenica, 15 dicembre 2013

Come già avevo segnalato sul blog la settimana scorsa, Barbara Spinelli ha scelto di confidare a Marco Travaglio le vicissitudini dei suoi colloqui e scambi epistolari privati con il presidente della Repubblica, in sintesi, i dissensi e le dure reprimende subite da Giorgio Napolitano. Il tutto è riportato nella parte iniziale di “Viva il re”, nuovo libro di Travaglio per l’editore Chiarelettere. La vicenda ha oggi uno strascico nell’editoriale domenicale di Eugenio Scalfari su “La Repubblica” che critica aspramente la Spinelli accusandola di eccessiva indulgenza per Grillo. Che si manifestino dissensi fra personalità che scrivono per lo stesso giornale non solo è fisiologico, è anche salutare. E in questo caso tali dissensi, per esempio sul ruolo istituzionale e politico svolto da Napolitano, rispecchiano dilemmi e lacerazioni interne all’elettorato progressista. Ma ho trovato assai sgradevole la sufficienza con cui Scalfari si rivolge a Barbara Spinelli: “Ti assicuro che da questo momento in poi cancello dalla mia memoria quanto ho ora ricordato. Voglio solo pensare il meglio di te a cominciare dal fatto che sei la figlia di Altiero Spinelli. Ricordalo sempre anche tu e sarà il tuo maggior bene”.
Trovo che si tratti di una ramanzina impropria e di pessimo gusto, anche se proviene da un grande giornalista.

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