Ieri pomeriggio sono andato a trovare un amico ricoverato in ospedale e, lungo la corsia, ci è apparso davanti un vecchietto ricurvo, con l’impermeabile e il berretto, che aveva di sicuro passato gli 80 anni. Entrava in ogni stanza dai malati e chiedeva, con voce tremula: “Qualcuno ha bisogno del parrucchiere?”. I più dormivano e non gli rispondevano neanche. Lui proseguiva con passo malcerto. Anche a me e al mio amico in pigiama lo ha chiesto: “Qualcuno ha bisogno del parrucchiere?”. Suppongo che avesse un paio di forbici e un pettine nella tasca dell’impermeabile. Posso immaginare che fosse un barbiere in pensione da chissà quanti anni. Si industriava così, per recuperare un reddito, sofferente fra i sofferenti. Fra le tante scene di povertà dei vecchi a Milano -quelli che rovistano fra le verdure scartate al mercato rionale, quelli in fila allo spaccio gratuito del “Pane quotidiano”- il barbiere abusivo in giro per i reparti ospedalieri mi ha colpito particolarmente. Una scena dignitosa e tristissima. Da condividere con voi.