Francois Hollande ha tergiversato di fronte a centinaia di giornalisti, impartendo loro una lezione di galateo: “Non è questa la sede per trattare un argomento privato e doloroso”, si è limitato a dire a proposito del suo affaire con Julie Gayet. Aggiungendo solo che rilascerà una dichiarazione in merito prima dell’incontro con Barack Obama della settimana prossima. Il aftto gli è che mentre lui parlava all’Eliseo, la sua compagna Valérie Trierweiler era ancora ricoverata in ospedale. Sul crollo psicologico di quest’ultima non appena appreso dello scandalo pubblico, si è ricamato e si ricamerà moltissimo. Tra i misogini non manca chi le attribuisce una recitazione melodrammatica. Si sa, prendersela con le donne e con la loro fragilità è sempre la scorciatoia dei retrogradi. A me viene da dire: magari! Magari Valérie Trierweiler avesse messo in piedi una commedia. Ne dubito. Ma se anche fosse, il presidente francese se la sarebbe meritata. La slealtà nei confronti del/della partner contempla un prezzo che è inesorabile prima o poi pagare. Anche se sei un uomo di potere. Tra il ridicolo e il tragico, ma comunque doloroso.