Intolleranza e squadrismo che deturpano i valori dell’ebraismo

mercoledì, 15 gennaio 2014

Sono passate ormai quasi 24 ore dal grave episodio di intolleranza e squadrismo che ha funestato ieri sera un incontro pubblico di presentazione di un libro in una sede della Comunità ebraica romana e non mi risulta che in merito sia giunta una netta condanna nè dal suo presidente Riccardo Pacifici nè dal presidente nazionale dell’Ucei, Renzo Gattegna. Mi auguro che essi vogliano colmare al più presto questa lacuna rendendosi conto del pericolo incombente. Chi si accanisce contro il portavoce dell’associazione europea JCall, Giorgio Gomel, così come in passato su Moni Ovadia, giungendo a togliergli la parola e a minacciarlo fisicamente, deturpa i valori fondamentali dell’ebraismo. Troppo a lungo sono stati tollerati, se non incoraggiati. La reticenza, quando non la complicità dei rappresentanti delle istituzioni comunitarie, ha finito per incoraggiare chi rifiuta il confronto. Personalmente tale incapacità di svolgere la propria missione di testimonianza mi aveva già indotto alla dolorosa decisione di uscire silenziosamente dalla Comunità ebraica di Milano cui ero iscritto da oltre mezzo secolo. Lo stesso ha fatto di recente una figura autorevole della cultura ebraica italiana come Moni Ovadia. Per fortuna resto iscritto alla piccola, ma vivace e tollerante Comunità di Casale Monferrato, mantenendo così un legame con un ambiente in cui troppi si ergono a buttafuori. So che ora Pacifici minaccia querele perchè non era presente all’incontro, organizzato dalla associazione Hans Jonas e da JCall. Ulteriore precisazione: il povero Gomel è stato portato in salvo da militanti del servizio d’ordine della Comunità ebraica, e non da agenti di polizia che pure erano presenti e sono intervenuti a tutela di Lucio Caracciolo. Ma queste sono quisquilie, al cospetto della gravità di quanto accaduto.
Temo che se i rappresentanti delle istituzioni non interverranno per tempo, altri saranno indotti ad andarsene. E sarà una sconfitta per tutti.

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