L’Italicum di Renzi, premio di maggioranza con soglia e liste bloccate accorciate

lunedì, 20 gennaio 2014

Nel suo intervento davanti alla direzione del PD Matteo Renzi illustra l’accordo con Forza Italia, definito uno straordinario passo in avanti. Il primo punto è la riforma del Senato della Repubblica, che non sarà più elettivo. Etnro il 15 febbraio verrà incardinato a Palazzo Madama un disegno di legge costituzionale per il superamento del bicameralismo perfetto. La fiducia spetterà solo alla Camera dei Deputati, e i parlamentari eletti diminuiranno così dai 945 attuali ai 630. Altro punto dell’intesa con Berlusconi è la riforma del Titolo V della Costituzione, per ripensare l’attuale divisione delle competenze legislative tra Stato centrale e Regioni. Sarà cancellata la materia concorrente tra governo e amministrazioni regionali, così come torneranno a livello statale le competenze di energia e turismo. Questa riforma sarà di tipo costituzionale, mentre a livello ordinario verranno presentati norme per ridurre i costi della politica, che insieme all’addio al Senato è stimabile secondo Renzi a circa un miliardo di euro. I consiglieri regionali guadagneranno come i sindaci del capoluogo, e saranno aboliti i rimborsi delle spese dei gruppi che sono stati al centro dei più recenti scandali. Il terzo punto è lo stop al ritorno della Prima Repubblica, con un no secco al proporzionale con soglia di sbarramento del 4% previsto dalla sentenza della Consulta dopo la bocciatura del Porcellum. Renzi rivendica l’autonomia del sistema elettorale che propone, suggerendo di chiamarlo Italicum, basato sul no al potere dei piccoli partiti e sulla certezza di un vincitore. I seggi saranno distribuiti su base nazionale, a differenza del modello spagnolo, e il premio di maggioranza sarà assegnato a chi ottiene una soglia di minima del 35%, ed il premio di maggioranza potrà essere al massimo del 18%. Chi prenderà il 35% otterrà il 53% dei seggi, chi invece il 37% il 55% e così via. Se invece nessuna coalizione o partito ottenesse il 35%, le prime due coalizioni, senza potersi apparentare, andranno al ballottaggio. Chi vince al secondo turno otterrà il 53% dei seggi. Le soglie di sbarramento sono del 5% per le liste coalizzate, dell’8% per chi non si coalizza e del 12% per le coalizioni. Le circoscrizioni saranno 120, quattro volte sopra il Porcellum, e le liste saranno bloccate. Renzi conferma le primarie per comporre la lista dei parlamentari, ed il vincolo assoluto della rappresentanza di genere.

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