Nella convulsa agitazione dispiegata alla Camera dai deputati grillini si perde -come spesso accade- l’oggetto del contendere. Cioè un decreto-omnibus in cui il governo ha riunito surrettiziamente capra e cavoli: la sospensione ddl pagamento della seconda rata dell’Imu; e il riassetto delle quote azionarie della Banca d’Italia. Una furbata, una scorrettezza. Nei giorni scorsi invano si è pronunciato contro la distribuzione di quote Bankitalia agli istituti di credito privati anche un senatore indipendente e rigoroso come Massimo Mucchetti. Fra l’altro la fretta con cui il governo ha preteso di imporre tale scelta, rifiutando la ragionevole richiesta di uno scorporo, desta allarme e sospetto: ci viene nascosto qualcosa sulla reale condizione dei bilanci delle banche italiane, se dobbiamo ricorrere con celerità a un rinforzo patrimoniale?
Poi è andata come è andata. Per l’ennesima volta il metodo isolazionista e provocatorio dei M5S li ha condotti là dove volevano. Cioè a sbattere. Anche quando potrebbero intessere alleanze e avrebbero buone ragioni da comunicare, in luogo dei soliti strepiti.