Il convegno su Vaticano e razzismo nazifascista autorizzato da Papa Francesco

giovedì, 20 febbraio 2014

Oggi inizia un convegno di studi internazionali dal titolo “Vaticano e razzismo tra le due guerre mondiali”. Il convegno si svolge preso la sede del Camposanto Teutonico in Vaticano, ed è promosso dall’istituto Romano della Società di Görres e dall’Università di Potsdam. Come riporta il “Corriere della Sera” di giovedì 20 febbraio, la discussione affronterà l’atteggiamento della Chiesa cattolica verso l’antisemitismo nazista e fascista, e nei confronti delle teorie razziste ed eugenetiche molto diffuse nei decenni a cavallo dei due conflitti mondiali. Un gesto sicuramente notevole da parte di Papa Francesco, che autorizza una discussione su un tema molto scabroso per la Chiesa cattolica. Nel convengo verrà discusso anche un saggio di Giorgio Fabre, Pio XI egli ebrei, 1932-33, nel quale si ripercorrono alcune vicende relative all’atteggiamento della Chiesa nei confronti degli ebrei grazie ad una significativa mole di documenti. Come rimarca il “Corriere”, questa fase è meno studiata rispetto agli anni tra il 1937 ed il 1940, ma è essenziale per comprendere la via di mezzo scelta dalla Chiesa tra gli ebrei ed i regimi nazifasciti che li perseguitarono. In un colloquio tra Mussolini e Pio XI nel 1932 riaffiorò il mito del complotto ebraico alla base della rivoluzione russa, sviluppato dalla rivista “La Civiltà Cattolica”. Mentre il Sant’Uffizio scioglieva l’associazione “Amici d’Israele”, lo stesso organismo condannava l’antisemitismo persecutorio. Nel 1930, ricorda il saggio, Pio X aveva detto al futuro Papa Pacelli che “Varsavia era diventata un covo di ebrei e massoni”.

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