Matteo I, il governo senza gravità del sindaco-ragazzo

venerdì, 21 febbraio 2014

Non so se sia un complimento o una critica, per me è solo una constatazione: Matteo Renzi si è presentato agli italiani senza gravità, scanzonato, ovvero con un carico d’ironia che lo ha portato a divagare fra Sanremo e Celentano, prima di autodefinirsi “ragazzo” e sottolineare che il suo è il governo dei sindaci. Sarà all’altezza? Sicuramente è un governo politico (notare bene Andrea Orlando alla Giustizia, sarà una figura-chiave) che ondeggia nelle sue componenti economico-sociali: tra Federica Guidi (suggerita da Montezemolo), cioè una donna di Confindustria, allo sviluppo economico, e Giuliano Poletti, uomo delle Coop al Welfare, il baricentro è spostato sulle imprese: nessun sindacalista nè ex sindacalista nel governo Renzi, in coerenza con la sua impostazione.
La destra di Alfano conserva le sue posizioni. I bersaniani e i giovani turchi del Pd si fanno avanti con i loro uomini di punta (Orlando e Martina), come a prevenire il pericolo di una scissione. Positiva la larga presenza femminile, un progresso. Anche se mi dispiace il sacrificio di Emma Bonino.
E’ chiaro, in definitiva, che Matteo Renzi non ha nell’esecutivo partner che gli possano fare ombra. Confida interamente sulla sua leadership e sull’aspettativa diffusa fra gli italiani di avere un “uomo forte” al comando. se saprà emulare in durata e egemonia culturale la stagione berlusconiana, lo diranno i posteri.

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