Giorgio Gori: non ho mai condiviso le idee politiche di Berlusconi

martedì, 25 febbraio 2014

Giorgio Gori ha vinto domenica 23 febbraio le primarie del centrosinistra per il sindaco di Bergamo. L’ex direttore di Canale 5 è entrato in politica da alcuni anni. Nel 2011 Giorgio Gori fu uno degli organizzatori della seconda Leopolda di Matteo Renzi, la prima in solitaria, per poi collaborare con lui durante la preparazione delle primarie del 2012 che registrarono la sconfitta dell’allora sindaco di Firenze contro Bersani. In quella fase si interruppe qualcosa nel rapporto, all’epoca molto stretto, tra lo stesso Gori e Matteo Renzi, anche se l’appena eletto candidato sindaco rimarca al “Corriere di Bergamo” di non aver mai litigato con l’attuale presidente del Consiglio. Renzi ha chiamato Gori domenica sera, per congratularsi con lui della vittoria alle primarie. Nel corso dell’intervista al “Corriere” Gori spiega il suo percorso politico nel PD, iniziato verso la fine del 2011 tra non poche diffidenze visto il suo passato professionale con Silvio Berlusconi. L’ex direttore di Canale 5 ringrazia il leader di Forza Italia per la grande opportunità professionale che ha avuto, ma sottolinea di non aver mai condiviso le sue idee politiche. ” Berlusconi è uno che ha messo in mano a un ragazzo di 29 anni la responsabilità di tre reti televisive, ha fatto una cosa coraggiosa. Con la stessa chiarezza dico che non ho mai condiviso un grammo delle sue idee politiche. Con fatica, nel ‘94, siamo riusciti a tenere separati l’azienda e gli interessi di Berlusconi, almeno per quelle che sono le mie responsabilità, mentre altri pezzi di azienda hanno fatto scelte diverse. Non l’ho fatto da solo, c’erano persone come Mentana, Costanzo e Ricci che come me hanno fatto della propria autonomia la condizione per restare lì. Io sono restato perché fino al giorno in cui me ne sono andato questo mi è stato garantito”. La sua candidatura è stata attaccata con toni anche sprezzanti dal centrodestra orobico, ma Gori sottolinea come l’accusa di essere uno “chic di sinistra” non gli appartenga, visto che lui appartiene alla “sinistra che si è fatto il mazzo”. Oltre a vari spunti di riflessione sulle sue proposte per Bergamo, l’esponente del Partito Democratico rimarca più volte la coerenza del suo percorso politico, visto che le sue idee di studente, quando al liceo Sarpi guidava un movimento di ispirazione laica, Azione e Libertà non sono molto cambiate rispetto ad oggi.

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