I 101 del PD ritornano, o quasi: i franchi tiratori mettono a rischio l’Italicum

giovedì, 6 marzo 2014

Dopo il voto piuttosto tranquillo di ieri oggi ci sono state quattro votazioni a scrutinio segreto sull’Italicum, la nuova riforma elettorale proposta da Matteo Renzi e avallata da Silvio Berlusconi. L’esito è stato positivo, ma la maggioranza, formata dai partiti che sostengono il governo più Forza Italia, ha scricchiolato sensibilmente. Nella cronaca molto puntuale di Andrea Sarubbi su Twitter,che si può seguire sotto l’hashtag #opencamera, viene rimarcato come il margine di tenuta della maggioranza sia piuttosto esile, considerato le forze in campo.

 

Nella votazione, a scrutinio segreto, sulle soglie di sbarramento ci sono stati solo 51 voti di differenza tra la maggioranza e la minoranza. Numeri sensibilmente inferiori rispetto quelli a disposizione di PD e Forza Italia, che insieme hanno 360 deputati, senza contare gli altri partiti che supportano la riforma elettorale, come i centristi e Nuovo Centrodestra.

 

Il dissenso palesatosi nel voto segreto pare provenire sostanzialmente dal Partito Democratico. L’assemblea del gruppo sull’Italicum è stata caratterizzata da toni molto critici, mentre in questi giorni le voci critiche contro il nuovo accordo tra Renzi e Berlusconi si sono sprecate. Nel voto potrebbe esprimersi anche il malumore creato dalla nomina dei sottosegretari, che non pare avere placato il dissenso tra le varie correnti del PD. Alcuni deputati poi hanno espresso con nettezza la loro contrapposizione a Renzi ed alla sua riforma simbolo. Francesco Boccia e Marco Meloni, due esponenti di riferimento della corrente che fa riferimento all’ex presidente del Consiglio Enrico Letta, hanno dichiarato la loro opposizione all’Italicum, come riferisce il quotidiano Europa. ” Il lettiano Marco Meloni, intervenendo ad Agorà su RaiTre, ha annunciato il suo voto contrario all’#Italicum: «Così com’è sarebbe una legge profondamente sbagliata, non mi assumerei la responsabilità di votare una legge che rielegge un Parlamento di nominati, un nuovo Porcellum». Un malumore condiviso dagli altri lettiani: «Senza modifiche io questo pasticcio non lo voto», ha detto Francesco Boccia stamane”. Le difficoltà dell’Italicum sono arrivate nonostante l’accantonamento degli emendamenti più delicati, come quello sula parità di genere o la reintroduzione delle preferenze. L’approvazione della legge elettorale, prevista per venerdì, è slittata a settimana prossima, così come appare probabile un blocco di “riflessione” al Senato. Con questi numeri l’Italicum non può passare a Palazzo Madama.

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