La speciale cautela goduta dai clienti delle baby-prostitute

martedì, 11 marzo 2014

Mauro Floriani, marito di Alessandra Mussolini, ha certamente il diritto di difendersi dall’accusa infamante di essere un cliente delle baby-prostitute dei Parioli. Dovrà dimostrare che le telefonate e gli sms con quelle ragazzine (di 14 e 16 anni) nulla avevano a che fare con la compravendita di rapporti sessuali. Troverei fin troppo facile infierire su quella parlamentare aggressiva che si è approfittata di un cognome che è già un programma nefasto, e che ha contribuito per anni al degrado della politica italiana. Dagli inquirenti trapela la notizia che vi sarebbero altri personaggi famosi nella lista dei clienti indagati per prostituzione minorile. Chissà se anche loro aderivano al Family day e manifestavano propositi di castrazione chimica nei confronti dei pedofili e dei violentatori: forse, pagando, ritenevano di distinguersi da quelle categorie maledette.
Fatto sta che, con ritardo, sotto la luce dei riflettori sta per giungere la figura spregevole che finora ha goduto di una reticenza generalizzata e colpevole. La faciloneria con cui il giornalismo è andato alla caccia delle ragazzine e delle loro mamme è pari solo alla protezione riservata ai professionisti danarosi che se ne approfittavano. Il pubblico ludibrio, la macchia indelebile sulla reputazione, a loro sono stati fin qui dispensati. Quasi che il giornalista nei loro confronti esercitasse una speciale premura, diciamo una cautela che non riserva abitualmente ai soggetti dei suoi articoli. Speriamo che tutto questo abbia fine.

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