Il quotidiano romano “Il Tempo” ha pubblicato un sondaggio di Datamedia, la società demoscopica che rileva settimanalmente gli umori degli italiani per il giornale capitolino, con un dato clamoroso, ed al momento unico. Secondo questa indagine il 58,1% degli italiani vorrebbe uscire dall’euro, dato che ritiene la fuoriuscita dalla moneta unica un “fatto positivo”. I contrari all’addio all’euro sono invece il 35,8%. Le intenzioni di voto rilevate dal sondaggio per le elezioni europee registrano invece il PD al 30,5%, il M5S al 24%, Forza Italia al 20,5% e la Lega Nord al 5%, unico partito tra i “piccoli” al di sopra della soglia di sbarramento del 4%. Se le intenzioni di voto appaiono piuttosto in linea con le rilevazioni degli altri istituti, il dato relativo alla maggioranza favorevole all’addio all’euro appare un outlier, un termine che si utilizza in statistica per definire un valore anomale. Nessun sondaggio, tra i recenti, aveva infatti rilevato una maggioranza pro uscita dalla moneta unica, e così netta, con un distacco tra favorevoli e contrari di ben 22 punti percentuali. Il calo di popolarità delle istituzioni europee così come della moneta unica rispetto al passato è un dato ormai consolidato, ma finora tutti i sondaggisti hanno rilevato una maggioranza favorevole al mantenimento dell’euro. L’Ipsos di Nando Pagnoncelli, in una domanda formulata diversamente, ha praticamente registrato valori specularmente opposti nel sondaggio settimanale realizzato per Ballarò.
Se ci fosse un referendum sull’euro, il 59% voterebbe per mantenerlo, il 34% per abbandonarlo #Ballarò #Ipsos
— Nando Pagnoncelli (@NPagnoncelli) 25 Marzo 2014
In un’altra domanda il 77% esprimeva insoddisfazione per la direzione attuale dell’UE. Un simile dato è stato rilevato da Demopolis per l’Espresso, con il 33% degli italiani contrari all’addio all’euro, ma con un 58% di persone che ritiene negativa l’introduzione della moneta unica. Un sondaggio di Demos di Ilvo Diamanti per la Repubblica rilevava dati praticamente identici. Un’indagine di Swg di poche settimane fa rilevava i contrari all’euro in minoranza, al 32% contro il 49% favorevole alla permanenza nell’unione monetaria.