La Cina diventa la seconda azionista di Eni e Enel

giovedì, 27 marzo 2014

People’s Bank of China, l’istituto centrale della Cina, è diventata la seconda azionista di Eni ed Enel. Come ha comunicato la Consob, la banca centrale di Pechino investito 2 miliardi di euro nelle due più grandi aziende del nostro paese. Comprando 1,3 miliardi di euro di azioni di Eni e poco meno di 800 milioni di quote di Enel la PBC si è immediatamente collocata al secondo posto delle due società energetiche, dietro al ministero del Tesoro, che è l’azionista di controllo. La banca centrale cinese è l’istituto che detiene il maggior valore di asset nella storia della finanza globale, grazie agli enormi crediti erogati verso l’estero. Come ricorda l’agenzia Reuters, negli scorsi mesi il presidente del Consiglio Letta così come il ministro per lo Sviluppo economica Zanonato, tutte e due usciti di scena dopo l’arrivo di Renzi al governo, avevano sollecitato la Cina ad investire nel nostro paese, nel corso di due diversi viaggi nel paese. Nella delegazione che aveva accompagnato Zanonato c’erano anche i vertici di Cassa Depositi e Prestiti, i primi azionisti di Eni.  L’arrivo della PBC in Eni ed Enel evidenzia l’attenzione di Pechino per le società energetiche, un investimento strategico per ogni paese con una forte componente industriale. Nelle prossime settimane invece il governo Renzi dovrà decidere se rinnovare il mandato al vertice delle due più grandi aziende italiane di Paolo Scaroni e Fulvio Conti, che guidato Eni e Enel ormai da molti anni, oppure se procedere alla nomina di nuovi amministratori delegati. Una delle partite più rilevanti dell’attuale legislatura.

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