Ho pubblicizzato sul nostro blog l’appello contro la “deriva autoritaria” promosso da “Libertà e Giustizia” senza però aderirvi. Sono perplesso su una battaglia di resistenza conservatrice al renzismo condotta in difesa del Senato e/o contro la riforma elettorale. La stima che nutro da una vita per Gustavo Zagrebelsky, così come il rinnovato protagonismo politico di Rosy Bindi alla testa del dissenso interno ai parlamentari Pd, non sono offuscati dall’adesione di Grillo alla loro battaglia. Però non ci credo: non riesco a convincermi che il discrimine fra difensori della democrazia e restauratori di una politica autoritaria passi dalle barricate contro il tentativo di Renzi.
P.S. Pubblico questa vignetta solo per il divertimento di constatare la mutevolezza degli umori di certa opinione pubblica facilona: chi vedeva fino a ieri Rosy Bindi come vetusta espressione di una politica superata, oggi ne apprezza la coerenza antirenziana…