Renato Brunetta senza limiti nell’elogio sperticato di Silvio Berlusconi. Il presidente dei deputati di Forza Italia ha paragonato il suo leader a Aung San Suu Kyi. ” Berlusconi, come ha sempre fatto nella sua vita, farà di un male un bene, anche da questa decisione assurda e da questa sentenza assurda. Berlusconi è un simbolo, e i simboli non si impediscono, non si imbavagliano, non si bloccano. I simboli – pensi ad Aung San Suu Kyi, era bloccata a casa sua ed è diventata un simbolo mondiale – quando si tenta di zittirli e bloccarli, diventano ancora più forti. Io ho detto tremate, tremate antiberlusconiani, perchè più gli si fa violenza e più il fatto simbolico, il valore simbolico diventa forte e diventa politica con la ”P’ maiuscola”. Renato Brunetta ha commentato così l’ormai imminente sospensione della libertà per Silvio Berlusconi, che dopo la decisione del Tribunale di Sorveglianza di Milano si avvicina all’affidamento ai servizi sociali. Il capogruppo di FI ha tracciato un paragone con una delle più celebrate leader della lotta non violenta per i diritti umani. Aung San Suu Kyi è stata la leader del movimento che ha combattuto contro la dittatura in Birmania, ed è diventata un simbolo della lotta non violenta per i diritti umani dopo il suo arresto. Il regime dittatoriale di Myanmar l’ha tenuto prigioniera per diversi decenni, ma come ha ricordato Brunetta, la sua battaglia ha avuto un’eco ancora più significativa a livello mondiale con la privazione della libertà. Il paragone con Berlusconi, comunque, pare un po’ eccessivo.