Povero Libano mio, non ti meritavi anche Dell’Utri

venerdì, 11 aprile 2014

A lungo denominato come “Svizzera del Medio Oriente”, il Libano ha già ospitato mezzo secolo fa personaggi in fuga dall’Italia. Il più celebre fu Felice Riva, industriale bancarottiere amante della vita mondana. Ci trovi un buon numero di spioni, finanzieri e militari, tutti innamorati del paese del latte e del miele dove, se puoi permettertelo, la mattina vai a sciare e il pomeriggio prendi il sole sulla spiaggia. Ritrovo di avventurieri e terroristi, benedetto dai petrodollari del Golfo, lacerato dalla memoria di una guerra civile sanguinosa, il Libano non ha perso il fascino inimitabile dal suo essere un mosaico di fedi, etnie, commerci, tradizioni culturali. Feroce ma raffinato, non si meritava l’approdo di un latitante condannato per concorso esterno in associazione mafiosa come Marcello Dell’Utri. Uno di quelli che se la cavano sempre, in grado di oliare gli ingranaggi della sua tracotante impunità. Da quelle parti scomparire è facile, ma non sempre salutare. L’uomo è furbo ma i libanesi ne sanno una più del diavolo, al posto suo cambierei presto aria perchè a Beirut tutto ha un prezzo. Il mio paese natale, già afflitto da numerose disgrazie, non ha certo bisogno di ritrovarsi pure un Marcello Dell’Utri fra i piedi.

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