Andrea Gemma, il collezionista di poltrone amico di Alfano

giovedì, 17 aprile 2014

La nomina di Andrea Gemma in Eni è stata un piccolo caso. In realtà il sito del Ministero del Tesoro aveva indicato il suo nome per Enel, ma secondo le indiscrezioni riportate dal “Corriere della Sera” il governo avrebbe deciso di scambiare Gemma con Salvatore Mancuso, portando l’avvocato romano nella società del cane a sei zampe. Lo sbarco in Eni rappresenta il punto più alto di una significativa collezione di incarichi. Come riporta il “Fatto Quotidiano”, ” la collezione di poltrone ha invece superato la dozzina di incarichi, tra presidenze di cda, posti da liquidatore e nomine come curatore fallimentare”. Oltre a questo, Andrea Gemma ha uno studio legale molto avviato, con più di 30 professionisti, ed è titolare di 3 cattedre in 2 diversi atenei. L’avvocato insegna infatti Diritto Privato all’Università di Palermo così come a Roma 3, ateneo dove è docente anche in Diritto Civile.  La prima nomina di spessore per Gemma è arrivata nel 2010, quando l’allora ministro della Giustizia Angelino Alfano nominò il suo studio soggetto attuatore giuridico del piano carceri del governo Berlusconi. Un incarico da 100 mila euro, che suggella un legame tra l’avvocato romano e il politico siciliano iniziato all’università di Palermo. Gemma fece da tutor quando Alfano iniziò il suo dottorato di ricerca in Diritto dell’impresa. Maestro di entrambi i giuristi è stato il professor Salvatore Mazzamuto, già preside di Giurisprudenza a Palermo poi sottosegretario alla Giustizia durante il governo di Mario Monti. Lo studio di Gemma ha vinto la gara per i servizi legali di Expo 2015, e prima di Eni l’avvocato romano è stato nominato dal tribunale di Palermo curatore di Amia, l’azienda che gestiva la raccolta rifiuti fallita lo scorso anno, mentre il capoluogo siciliano era invaso dalla spazzatura. In Sicilia Gemma è anche commissario straordinario del gruppo Valtur dell’imprenditore Carmelo Patti, che nel 2012 la Dia di Trapani indica come prestanome di Matteo Messina Denaro, ordinandone il sequestro dei beni.

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