Giorgio Armani paga una transazione con il Fisco da 270 milioni di euro

venerdì, 18 aprile 2014

“Il Sole 24 Ore” di venerdì 18 aprile 2014 anticipa la maxi transazione col Fisco di Giorgio Armani. Lo stilista milanese, uno dei più grandi imprenditori del nostro paese, avrebbe effettuato una transazione da 270 milioni di euro per chiudere le pratiche sulle sue società estera. Come racconta il quotidiano finanziario, Giorgio Armani  Spa ha aperto, a cavallo del secolo, una serie di società all’estero, legate e alla casa madre italiana, di cui lo stilista possiede tutte le quota. Nel 2009 il top managament dell’azienda di moda ha deciso di riportare in Italia il domicilio fiscale di queste imprese. Le indagini del Fisco si concentravano appunto sull’effettivo domicilio fiscale delle società estere della Giorgio Armani Spa, in particolare sulla GA Modefine Società Anomina. Una società controllata con sede all’estero, che gestiva la commercializzazione con l’estero dei prodotti del gruppo. Nel 2009 il domicilio fiscale e la conseguente tassazione del reddito è stata trasferita nel nostro paese, mentre è rimasta operativa la sede secondaria, a Mendrisio, cittadina svizzera vicina al confine italiano di Como-Chiasso. Secondo il “Sole 24 Ore” la società di Giorgio Armani, grazie all’interpello preventivo con il Fisco, si è voluta cautelare sui possibili rischi delle verifiche sull’effettivo domicilio fiscale di questa controllata. L’accordo trovato, scrive il Sole, “riconosce al Gruppo Armani le imposte pagate all’estero e riduce, in parte, le sanzioni. Con i 270 milioni Armani paga le imposte dal 2002 al 2009 e chiude qualsiasi contestazione fiscale”.

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