L’amico “amerikano” di Renzi: il “Giornale” si scopre complottista?

martedì, 22 aprile 2014

Il quotidiano “Il Giornale” di martedì 22 aprile dedica un ritratto a Michael Ledeen, un politologo di note simpatie repubblicane che ha lavorato a lungo nel nostro paese. Il motivo del ritrovato interesse del “Giornale” per Ledeen è il rapporto di amicizia, definita “strana” sin dal titolo”, con il presidente del Consiglio Matteo Renzi. ” Nel «cerchio magico» di Matteo Renzi c’è un nome sorprendente e inquietante,certamente non «nuovo». È quello dell’americano Michael Ledeen, da più parti indicato tra i consulenti di politica estera del giovane premier italiano”.Il rapporto tra l’attuale leader del PD e l’esponente dell’American Entrerprise Institute, uno dei più noti centri studi vicini alla destra statunitense, è in realtà piuttosto noto, e sarebbe nato grazie alle relazioni di Marco Carrai, l’ambasciatore di Matteo Renzi nell’establishment politico e finanziario. Ledeen ha confermato in un’intervista al “Sole 24 Ore” come svolga mansioni di consulente sui temi di politica estera e di politica interna statunitense, nei saltuari rapporti che ha con il presidente del Consiglio. Il politologo americano ha una relazione consolidata con il nostro paese, iniziata con lo storico Renzo De Felice, e poi proseguita nel corso di questi anni. Esperto di relazioni internazionali, Ledeen ha collaborato con diverse amministrazioni repubblicane. Nel ritratto de “Il Giornale” si dà particolare attenzione alle dichiarazioni di un dirigente del Sismi, Fulvio Martini, che negli anni ottanta aveva definito “indesiderabile” la presenza di Ledeen nel nostro paese. Una presa di posizione causata dai rapporti del politologo con la Cia, così come dalla relazione intrecciata con Francesco Cossiga, che sarebbe diventato in quegli anni presidente della Repubblica. Ledeen aveva collaborato con i nostri servizi segreti, dando tra l’altro consigli allo stesso Cossiga ai tempi del sequestro Moro. Il pezzo del quotidiano di Sallusti è molto evocativo, e trasuda un complottismo un po’ esagerato, visto che pare ardito inserire Ledeen nel “cerchio magico” di Matteo Renzi, al fianco della Boschi o di Delrio. La vicinanza con un esponente così connotato a destra di un fan dei Democratici americani come l’attuale presidente del Consiglio è certo curiosa, ma neppure sul “Giornale” si forniscono ulteriori elementi in più su cosa si “nasconda” dietro di essa.

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