La strategia è fin troppo scoperta: Berlusconi provoca i giudici alla ricerca dell’incidente, ovvero degli arresti domiciliari. Contravviene agli impegni di rispetto della legge e della magistratura deputata ad applicarla, nella fin troppo scoperta mira di esserne sanzionato. Per poi strepitare gridando al martirio. Lo fa per raccattare qualche voto di quelli in fuga, ma anche per coltivare il suo ego distrofico. Tanto lo sa bene che rischia pochissimo: una diffida o, al massimo, un periodo di arresti domiciliari nella sua catapecchia di Arcore, dove probabilmente ha già predisposto un apparato di videomessaggi propagandistici in stile “chiagni e fotti”.
Mi auguro che la magistratura di sorveglianza non cada nel tranello. Lasciatelo strepitare. Anche il popolo dei teledipendenti s’è stufato del suo copione trito e ritrito. La peggior punizione con uno come lui è far finta di niente.