La passione di Grillo per la destra: oggi dà ragione a Berlusconi su Schulz, ieri lodava le idee di Alemanno e Storace

lunedì, 12 maggio 2014

Silvio Berlusconi aveva ragione. Una frase che ci si aspetterebbe da diversi politici e commentatori del centrodestra, molto meno dal leader del MoVimento che più ha beneficiato della smobilitazione sociale e del crollo elettorale del campo elettorale che aveva dominato la politica italiana dello scorso decennio. Beppe Grillo ha sostanzialmente ripreso la definizione di nazista, “kapò”, che l’allora presidente del Consiglio aveva affibbiato a Martin Schulz durante il dibatto all’Europarlamento sull’apertura del semestre europeo guidato dall’Italia, nell’estate del 2003. Il leader del MoVimento 5 Stelle ha risposto al candidato presidente della Commissione UE del Pse che l’aveva paragonato a Stalin per il modo in cui voleva silenziare il dissenso nel suo partito definendolo “krapò”, gioco di parole tra il “kapò” berlusconiano e  crapùn, testone. ” Berlusconi non aveva tutti i torti a chiamarlo kapò anche se assomiglia di più a un krapò, nel senso di crapùn, crapa dura con il chiodo sull’elmetto, che non tiene vergogna a sparare cazzate”. Grillo ha poi attaccato Schulz per la continua campagna elettorale a favore di Matteo Renzi, rimarcando il carattere nazionale e non comunitario delle prossime elezioni europee. Schulz e Renzi militano ormai nella stessa formazione politica, il Pse, ma per il leader del M5S conta solo il rapporto tra diversi Stati. Se l’Italia è “succube” dell’egemonia economica tedesca, la Germania ti appoggia, come fa Schulz con Renzi. Se invece l’Italia si ribella, come fa il M5S, arrivano gli strali e gli insulti come quelli ricevuti da Beppe Grillo. Il post di Grillo è stato determinato dall’intervento del presidente dell’Europarlamento, ma l’esplicita allusione al voto berlusconiano appare molto utile visto che proprio ieri è iniziato il tour elettorale del leader M5S nel Nord un tempo dominato dal forzaleghismo. Ora ci sono praterie aperte dal punto di vista elettorale, e Grillo ancora una volta cerca di sfruttare questo spazio politico. La destra è in realtà una fascinazione piuttosto antica per il leader del MoVimento 5 Stelle, che da giovane era noto per le sue simpatie di sinistra, da lui stesse confessate anche recentemente sul palco dei suoi comizi.

I legami con la sinistra sono stati recisi ormai da molto tempo, e come ha ricordato il sito di centrodestra Camelot Ideale, Beppe Grillo ha contribuito verso la fine degli anni novanta ad una rivista di tendenze completamente opposte alle idee giovanili del leader M5S, Area. Camelot Ideale ha infatti ripubblicato uno scritto di Beppe Grillo composto per la testa fondata  da Gianni Alemanno e Francesco Storace nella seconda metà degli anni novanta. Area era la rivista della corrente di destra sociale dell’allora neonata Alleanza Nazionale, la più vicini alla tradizione postfascista del Msi. Nell’articolo Grillo lodava in particolar modo le idee di Giano Accame, intellettuale dichiaratamente fascista, rimarcando come simile posizioni avrebbero dovuto essere condivise dalla sinistra. A questo collegamento si può leggere l’intero pezzo.

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