Amos Oz e la triste barzelletta su “Gli ebrei che odiano Israele”

martedì, 13 maggio 2014

Quando su un giornale vedi il titolo “Quegli ebrei (di sinistra) che odiano Israele” accompagnato dalla fotografia dello scrittore Amos Oz, il cui romanzo “Una storia di amore e di tenebra” (Feltrinelli) è forse la più elevata rappresentazione letteraria della nascita dello Stato ebraico, capisci che siamo giunti al grottesco. Spiace che a firmare tale atto d’accusa sia una persona che le cose le sa, Fiamma Nirenstein, e che pubblicando su “Il Giornale” sa anche di ritrovarsi incastrata sotto un titolo del genere.
Non ho ancora avuto modo di leggere il libro “Ebrei contro Israele” di Giulio Meotti (Salomone Belforte editore) in cui si annuncia “l’elenco al completo dei detrattori di Israele”. Pare ci sia anche il mio nome, il che mi mette in imbarazzo perchè vengo immeritatamente accostato a personalità di ben altra rilevanza. Tornerò sull’argomento, se sarà il caso. Per ora mi limito a un’annotazione. Come si permette, questo signore, di misurare i nostri personali sentimenti nei confronti di Israele e di fornirne per giunta una tortuosa, arbitraria interpretazione psicologica? Possibile che il dissenso politico e culturale scada a un tale livello di insinuazione malevola?

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