Oggi, 15 maggio 2014, si svolge il primo sciopero globale. La mobilitazione coinvolge uno dei simboli della globalizzazione, il fast food offerto dai ristoranti delle catene di McDonald’s, Burger King, Kfc o Wendy’s, fondati negli Stati Uniti e poi diffusisi in tutto il mondo. La protesta contro le multinazionali del cibo veloce è nata negli Usa, ed oggi i lavoratori di queste aziende sciopereranno in 150 città del paese per chiedere l’aumento del salario orario minimo da 7,25 a 15 dollari, e il diritto ad organizzarsi sindacalmente senza subire ritorsioni dai parte dei datori di lavoro. La mobilitazione per le pessime condizioni del lavoro nei ristoranti fast food è nata verso la fine del 2012, ed oggi raggiungerà la sua massima intensità diventando rivendicazione globale. Oggi si sciopera in 33 paesi, ognuno dei quali rivendica istanze specifiche e con modalità differenti. Come scrive il sito de “La Stampa”, “nelle Filippine e in Corea del Sud ci saranno flash mob all’interno di alcuni McDonald’s, così come in Marocco e in Malawi. Ad Auckland, in Nuova Zelanda, ci saranno dibattiti-fiume tenuti dagli stessi lavoratori dinanzi al quartier generale di McDonald’s. In Europa 5 nazioni hanno aderito alla mobilitazione, e tra di queste c’è anche l’Italia. Ci saranno scioperi a Milano, Roma e Venezia, e una mobilitazione dei lavoratori e delle lavoratrici sulla riviera romagnola. “All’azione globale del 15 maggio seguirà, il giorno dopo, lo sciopero generale unitario di Cgil, Cisl e Uil sul contratto nazionale del turismo applicato dai fast-food che il Fipe ha disdetto”, ha spiegato Cristian Sesena di Cgil a “La Stampa”. Cristian Sesena di Cgil. L’azione globale #FastFoodGlobal, e’ stata lanciata durante il primo meeting internazionale organizzato a maggio a New York dallo Iuf – International Union of Food, Agricultural, Hotel, Restaurant, Catering, Tobacco and Allied Workers’ Associationism, al quale hanno partecipato i rappresentanti sindacali dei lavoratori dei fast food di tutto il mondo.