Grillo nega (tre anni dopo) di avere preso 60 milioni in nero dall’impresario Liguori. Sarebbe un bel processo, ma voi credete che si farà?

domenica, 18 maggio 2014

Con tre anni di ritardo sull’intervista-denuncia rilascuata dall’impresario Lello Liguori a “Il Secolo XIX”, stamane Beppe Grillo preannuncia querela sul suo blog. Come è noto ( nei giorni scorsi è stato “Il Giornale” di Sallusti a riprendere la notizia) Liguori afferma di avere testimoni delle modalità con cui pretese di essere pagato Grillo per uno spettacolo al Covo di Nord Est di Santa Margherita Ligure (nella foto): 10 milioni “ufficiali” con un assegno, altri 60 in contanti cioè “in nero”. Liguori non è il primo che racconta una certa disinvoltura di Beppe Grillo nei suoi rapporti con la fiscalità italiana. Sarebbe giusto che chi sa parli, ora che potrebbe diventare il capo del movimento politico più votato del paese. Peccato, nel frattempo, che si debba attendere a lungo prima di conoscere una verità processuale. La sentenza arriverà a babbo morto, dopo le elezioni. Ma (se si farà, e io ne dubito) sarà un bel processo.

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