Con un Partito democratico cresciuto fino a superare il 40%, Matteo Renzi dispone oggi di una capacità attrattiva in Parlamento ad ampio spettro. In molti aspireranno a salire sul carro dei vincitori. Mi auguro che Renzi e il Pd sappiano fare tesoro con lungimiranza di questa potenzialità attrattiva, in una visione strategica e egemonica di rinnovamento. In altre parole, non accontentandosi di imbarcare dove capita rinforzi alla propria maggioranza, ma caratterizzandola con un’impostazione più marcatamente di sinistra. L’Altra Europa con Tsipras ha raggiunto il quorum -nonostante la forte polarizzazione della campagna elettorale- proprio perchè è molto avvertito nell’elettorato (anche in quello del Pd) il bisogno di imprimere una svolta sociale alla politica dell’Ue, ma anche di casa nostra. Mi auguro che Barbara Spinelli e Nichi Vendola non si accontentino di questo parziale successo per consolidarsi come piccolo partito separato. C’è la possibilità, e c’è il bisogno, di riunire le forze di un’area di centrosinistra che sfiora il 45% dei consensi fra i votanti.
E’ un risultato che deve essere fatto pesare in Europa, per un cambio delle regole innanzitutto sulla disciplina di bilancio e sul welfare. Ma che può tradursi anche in Italia in un allargamento a sinistra della maggioranza di governo. Il più grande partito del socialismo europeo e la formazione che si richiama a Tsipras possono fare grandi cose insieme.
Del resto lo stesso Alexis Tsipras nei prossimi giorni di sicuro cercherà di stipulare un patto con Martin Schulz per realizzare la sua legittima aspirazione a guidare un prossimo governo di svolta in Grecia.