La denuncia di Vodafone: alcuni governi hanno accesso alle telefonate dei nostri clienti

venerdì, 6 giugno 2014

Vodafone, secondo operatore a livello mondiale nelle telecomunicazioni, ha pubblicato un documento che fa il punto sui controlli dei governi e delle loro agenzie di sorveglianza sulle telefonate e sui dati dei suoi clienti. Il report di Vodafone è clamoroso, e rivela un quadro di controlli  superiore rispetto ai metadata – i tabulati con le informazioni su data, durata e numeri interessati da una telefonata –  rilevati dai servizi segreti dell’esercito americano, la Nsa. L’azienda rimarca come diversi esecutivi siano in grado di ascoltare, registrare le comunicazioni dei suoi clienti, e in taluni casi anche localizzarli. In sei dei paesi dove opera il colosso delle telecomunicazioni i governi hanno diretto accesso alle telefonate, senza aver bisogno di richiedere alcuna autorizzazione agli organismi della magistratura. Vodafone non precisa quali essi siano, per timore di ritorsioni nei confronti dei suoi dipendenti. Nel report si legge che i governi siano in grado intercettare anche le informazioni che passano dai centri dati, i luoghi dove viene smistato il traffico di Internet. Una rivelazione che consolida il quadro sui controlli già tracciato da Edward Snowden, la fonte principale del caso Nsa. Vodafone ha fatto un appello sulle colonne di “The Guardian”, il giornale che ha pubblicato per primo il rapporto, affinché questo accesso governativo alle sue comunicazioni sia fermato. L’azienda opera in 29 paesi, e tra di essi c’è l’Italia, anche se appare improbabile che il nostro paese possa essere tra le nazioni che accede direttamente alle telefonate dei clienti Vodafone.

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