Mineo rilascia dichiarazioni a vanvera e poi chiede scusa

sabato, 14 giugno 2014

Durante la presentazione dell’ultimo libro di Giuseppe Civati “Qualcuno ci giudicherà”, svoltasi ieri a Roma, c’è stato un davvero sgradevole, eufemismo, intervento del senatore Corradino Mineo. Come si vede in questo video di Repubblica.it, l’ex direttore di RaiNews24 commette due gravi scivolate sul presidente del Consiglio Matteo Renzi e sul ministro delle Riforme Maria Elena Boschi. Frasi davvero senza senso e molto offensive: sarebbe davvero opportuno che il senatore del PD ammettesse di aver sbagliato a pronunciare simili espressioni. Il confronto nel Partito Democratico è molto acceso, e Corradino Mineo ha scelto il modo migliore per passare immediatamente dalla parte del torto.

Edit: mentre veniva scritto questo post il senatore Mineo si è scusato sulla sua pagina Facebook.

Caro Caffè, per prima cosa le mie scuse. Ieri sera, stanco e provato, ho detto cose che non avrei dovuto. Durante la presentazione di un libro di Civati, ho paragonato Renzi a un bambino autistico, nei confronti del quale si prova affetto e voglia di protezione ma che ti sorprende per la straordinaria capacità di risolvere un’equazione (in questo caso politica) molto complessa. Ho aggiunto di capire bene come la Boschi possa sentirsi più sicura e capace del premier, essendo, come e più di lui, giovane intelligente e studiosa. E tuttavia ciò non significa che abbia (e secondo me non le ha) le stesse, straordinarie capacità politiche.
Avrei dovuto tacere. Primo, perché citare a sproposito una malattia può risultare un insulto per coloro che con quella malattia convivono. Secondo, perché è sempre sbagliato mischiare politica e aspetti che investono la sfera privata. Infine, perché certe parole, separate dal contesto, diventano clave. Non avevo intenzioni aggressive né irrispettose, ma il risultato può essere stato, anzi è stato, offensivo. E per questo sento il bisogno, e ho il dovere, di chiedere scusa.

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