“Il Fatto” dà oggi notizia di una mia riunione con Laura Boldrini sotto un titolo che è al tempo stesso falso, cattivo e stupido: “Boldrini antipatica si affida a Lerner”.
Che la presidente della Camera convochi un momento di riflessione e di bilancio sulla sua attività, coinvolgendo anche interlocutori esterni alla struttura parlamentare, mi sembra una cosa normale, semmai lodevole. Invece per un giornalismo malevolo (dalle spiccate propensioni misogine) diventa subito il piagnisteo della Boldrini antipatica che si affida a un altro antipatico. Cioè al sottoscritto. A parte il fatto che la Boldrini non si è affidata (per fortuna) né al sottoscritto né a nessun altro, vorrei far notare che la sua presunta antipatia è un pregiudizio nutrito da chi disprezza il suo lavoro umanitario nelle Nazioni Unite; la snobba perché esterna agli schieramenti del Palazzo; si diverte quando le piovono addosso volgarità sessiste (magari alimentate dal solito blog dei soliti amici del Fatto). Dispiacerà loro, ma ho la netta impressione che Laura Boldrini sia al contrario stimata e rispettata da una maggioranza di cittadine e cittadini che non si nutrono di cinismo quotidiano. E viceversa riconoscono l’importanza dei valori sociali e civili ai quali lei si dedica da una vita.