Finocchiaro – Calderoli prima la frittata poi lo scaricabarile

lunedì, 23 giugno 2014

Anna Finocchiaro deve mettersi d’accordo con se stessa (oltre che con l’altro navigatissimo veterano del Senato, Roberto Calderoli, insieme al quale ha firmato gli emendamenti della riforma istituzionale).
Additata perfino con volgarità da Renzi quale simbolo della rottamazione necessaria, con stupore abbiamo visto Finocchiaro fare buon viso a cattivo gioco riprendendosi il ruolo di sherpa del Pd, di supporto alla meno esperta Boschi. Oggi s’infuria perché il governo scarica su di lei la colpa della reintroduzione dell’immunità per i fururi senatori nominati. Come se ignorasse con chi ha a che fare. Le chiederemmo più dirittura: se è favorevole a quella immunità la difenda e la rivendichi in proprio come necessaria, invece di nascondersi dietro ai costituzionalisti; se invece è contraria, senatrice mia, perché l’ha firmata col furbo compare Calderoli?
Il difetto, spiace dirlo, ma sta proprio nella coppia obsoleta cui si è affidato il rottamatore Renzi sottovalutando le conseguenze di quel passaggio parlamentare.
Nel clima orrendamente demagogico in cui è stata concepita la riforma del Senato, chi la fa l’aspetti. Il rottamatore che per troppa furbizia si è affidato a Finocchiaro – Calderoli, ne pagherà il fio. Ora naturalmente farà fuori per la seconda volta l’arrabbiatissima Finocchiaro. Ma voglio vederlo, in questo clima, portare a casa la tanto agognata riforma.

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