Bianca Guidetti Serra, con lei se ne va un pezzo dell’Italia migliore

mercoledì, 25 giugno 2014

A 94 anni è naturale il commiato dalla vita terrena. Ma una malinconia speciale accompagna l’addio a Bianca Guidetti Serra, partigiana antifascista, avvocato sempre dalla parte dei più deboli, intellettuale piemontese rigorosa e appartata, militante per la causa dell’emancipazione delle donne quando erano davvero in poche a farsene carico. La ricordo inoltre come amica di Primo Levi, come saggia consigliera di noi giovani scapestrati della nuova sinistra anni Settanta, come avversaria coraggiosa dello strapotere Fiat in una città all’epoca subalterna. Tipico l’episodio del suo libro sul processo vittorioso sulle schedature Fiat, rifiutato da Giulio Einaudi per “opportunità”. Sempre disponibile con chi avesse bisogno della sua cultura giuridica, severa come Norberto Bobbio di fronte ai cedimenti e ai compromessi della stagione berlusconiana, la sua riservatezza ha impedito che in vita le si tributasse l’omaggio che merita. Avrebbe potuto essere benissimo una senatrice a vita. Di certo è una figura di maestra per una sinistra che resti legata ai valori dell’antifascismo e al mondo operaio. Una gran donna, cui va la mia gratitudine. Spero che la città di Torino la onori come le spetta.

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