Quale sia l’impulso potente che muove Giuliano Ferrara all’ammirazione per tutto ciò che è furbizia, tracotanza, scorrettezza è materia psicanalitica che esula dalle mie competenze. Ma di certo, puntuale, non poteva mancare su “Il Foglio” odierno in prima pagina, con il marchio dell’Elefantino, un editoriale dedicato a “Suàrez, il ghigno che ci manca”. E’ più forte di lui. Ferrara, orfano dell’illiceità berlusconiana, vive attualmente di modesti surrogati, nel rimpianto. “Ci vuole del talento a essere così figli di puttana”, scrive. Lamentando il ghigno che ci manca, e cioè che non sia stato Chiellini a mordere Suàrez per poi simulare il mal di denti da fallo subito. Cadiamo nella trappola e fingiamo di scandalizzarci per l’ennesima pulsione filibustiera di Ferrara, all’unico scopo di fargli notare che è un pessimo consigliere: il più delle volte quelli che lui asseconda nel raggiro delle pubbliche virtù, fanno una brutta fine.