Da Giornalettismo.com, un’intervista con Pippo Civati.
Pippo Civati riparte da Livorno. Il deputato del Partito Democratico ha organizzato un’iniziativa nella città toscana, “È Possibile – PolitiCamp 2014?, che inizia oggi e si conclude domenica 13 luglio. Una tre giorni ricca di dibattiti, che mira a dare contenuti diversi al PD di Renzi. Con Giornalettismo Pippo Civati affronta i temi di attualità, la sua valutazione del governo Renzi, spiegando le sue critiche al percorso di riforme istituzionali.
A Politicamp si ritrovano le sensibilità del PD probabilmente più critiche verso Renzi. Ha senso mettere in discussione il segretario che ha portato il Partito Democratico sopra il 40%?
Non mi pare che si stia mettendo in discussione la leadership del Pd, ma la possibilità che nel Pd allignino altre forme di vita, non ridotte a una sorta di pensiero (o forse di atteggiamento) unico. Nel 40% per altro ci sono i contributi di tutti, come ha detto per qualche ora lo stesso Renzi. E come tali andrebbero rispettati: dispiace vedere un leader che banalizza le opinioni dei propri dirigenti, che cerca lo scontro in continuazione. Quando era outsider, faceva simpatia. Ora è un atteggiamento che sfiora la prepotenza. Ma fortunatamente a Livorno parleremo d’altro. Non mi pare, insomma, che nessuno stia mettendo in discussione nessuno. Abbiamo solo convocato le persone e i gruppi, le associazioni, i partiti con cui siamo in relazione politica. Dentro e fuori il Pd.
I 400 mila elettori che l’hanno votata alle primarie sono rappresentati, se non nelle persone, nei contenuti portati avanti dal PD e dal governo Renzi?
In parte certamente, e hanno partecipato alle elezioni europee con entusiasmo, a proposito del 40%. In altri casi, chiedono maggiore ragionevolezza e qualità al progetto di innovazione di Renzi, e una dialettica più aperta nel Pd. Non mi pare una cosa drammatica.
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