Dimesso dall’ospedale in cui era ricoverato subito dopo che la Camera ha escluso “fumus persecutionis” ai suoi danni, Giancarlo Galan avrà il diritto di essere sottoposto alle cure di cui ha bisogno così come (in teoria, solo in teoria purtroppo) spetta a qualunque altro detenuto. Non dubito che nel suo caso medici e avvocati presteranno l’attenzione dovuta. Qualsiasi soluzione diversa da quella adottata sarebbe suonata come uno schiaffo al principio di uguaglianza fra cittadini di fronte alla legge.